
Ho cercato lasciar agire tra l'interno e l'esterno, nel loro caso tra il significato e la voce, questa energia terza rispetto alla coscienza e all'incoscienza, questa forza che è il vero motore tanto del sesso quanto della vita: l'immaginario. L'immaginario non è la fantasia. Facendo l'amore questa cosa "si forma" diventa evidente. Mentre faccio l'amore iniziano ad agire attraverso di me -le sento. forze parallele, le quali creano un mondo "altro" in cui potermi esprimere. Fare l'amore diventa così un allenamento alla verità una pratica dell'essere vero.
Il tempo che richiede la poesia è quello della ripetizione. Per scrivere una poesia mi è necessario continuare a rileggere sempre lo stesso testo, cambiando una parola alla volta, scoprendo che ogni leggera variazione, come la luce del pomeriggio, cambia la struttura di tutto. Così faccio l'amore facendo ogni volta, ma in maniera leggermente differente, lo stesso gesto, e il mio modo di penetrare, invece, ogni volta, cambia in qualcosa , in un tratto, illudendomi che -prima o poi- sarà perfetto.
E' stato
Lungo l’ultimo tratto della spina dorsale
Che ho bevuto il tuo sudore
Raccolto come in un calice.
Te ne stavi distesa
Nella tua estasi di adulta bambina
Con una gamba incrociata sull’altra
Mentre io mi ubriacavo e stringevo i tuoi fianchi
Ancora tremanti
Che prima avevo sbattuti con rabbia
Mentre ti penetravo da dietro,
mentre mi pregavi di spingere più forte
e urlavi non lasciarmi
e io sognavo con te
scherzandoci sopra
che il nostro amore londinese
avrebbe
durato quanto queste candele
comperate a buon prezzo